Viaggio a Tirana – Albania

Il 5 di Aprile del 2024 sono partita per Tirana, la capitale dell’Albania insieme alla mia famiglia.

La prima cosa che abbiamo visto è la piazza principale della città: “Piazza Skënderbej”. Lì ci sono vari locali e un museo di Storia. Nella piazza è possibile vedere anche un carro armato colorato e con dei fiori dipinti.

moschea e torre dell’orologio

Dei fiori sono stati infilati anche nella canna, come simbolo di pace. Inoltre ci sono la statua di Skënderbej e la ruota panoramica.

A poca distanza c’è una moschea che è possibile visitare nelle ore di non

immigrazione albanese in Italia

preghiera, e la Torre dell’orologio su cui è possibile salire.

Ma vi voglio parlare della mia visita a “Bunk’Art 1” e “Bunk’Art 2”, dei bunker costruiti all’epoca della guerra in Albania e l’immigrazione in Italia.

Il primo era molto grande. La mia stanza preferita è quella “Magna”, delle “Riunioni”, che è stata ristrutturata e vi è stato allestito un palco e delle belle poltrone rosse.

Il secondo, invece, era un po’ più piccolo (forse perché c’è una seconda parte con altre stanze ancora non ristrutturate), ma ci sono delle belle rappresentazioni, ad esempio un manichino che mostra come era vestita una spia dell’epoca, con registratori ecc., o una prigione molto piccola usata per i fuorilegge.

Storia dell’Albania durante il governo di Hoxha (1944-1985)

Nel primo bunker si trova la riproduzione della stanza di rifugio del Dittatore Enver Hoxha, (che tra l’altro si trovava proprio lì), esso fonda il partito comunista, e nel 1944 diventa Primo ministro albanese. 

Hoxha chiude subito i rapporti con la Jugoslavia per la loro ideologia e costruisce circa 1 milione di bunker che serviranno come rifugi, posti di guardia e ricovero d’armi.

immagine che si trova all’interno del 1° bunker e raffigura i bunker dell’Albania

Nel 1967 l’ateismo di stato viene scritto nella costituzione.

Diritti umani pessimi, isolati da tutti e da tutto, con la negazione della libertà di parola, di religione, di stampa e associazionismo, un’economia pianificata e controllata completamente dallo stato. Nel 1968, il paese esce dal patto di Varsavia, iniziando un isolamento dal resto dell’Europa, ma avvicinandosi all’orbita Cinese. Sono anni di dura repressione in cui nessuno poteva entrare e nessuno poteva uscire.

Hoxha e il suo partito inculcano nella mente del popolo il culto dell’uomo “Albanese” forte e invincibile, ma soprattutto li convincono che tutto il mondo è contro di loro, ma che l’Albania è più forte di tutti.

Nel 1985 muore Hoxha e con Ramiz Alia, il suo erede politico, si inizia lentamente una campagna democratica, con un sistema di partiti multipli, libera circolazione e aperture frontiere.

 

Informazioni sulla storia dell’Albania e immagine dei bunker prese dal sito: mescalinablog.com\albania-storia\

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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