
Il caso scommesse nel calcio
CASO SCOMMESSE INDAGATI:
Alessandro Florenzi-Nicolò Zaniolo-Mattia Perin-Weston McKennie-Leandro-Angel Di Maria-Raoul Bellanova,-Samuele Ricci-Cristian Buonaiuto-Matteo Cancellieri-Adames Hector Junior Firpo, Nicolò Fagioli, come svelato nelle carte dell’inchiesta sul calcioscommesse, ha dovuto fare i conti anche con le minacce di malavitosi romani. Parole forti, e paura per il centrocampista che milita oggi nella Fiorentina.
Le scommesse venivano fatte soprattutto nella capitale (Roma)
Qui infatti scommettevano calciatori e personaggi dello spettacolo e tra questi anche Nicolò Fagioli. A quanto pare gli verrebbe contestato di non avere solo scommesso ma anche di aver pubblicizzato il giro di puntate per conto di altri scommettitori, in modo da ottenere anche sconti sul corposo debito che aveva contratto per poter giocare. Una situazione che potrebbe anche costargli cara.
D’altronde è trapelato che avrebbe ricevuto dei prestiti anche da compagni di squadra e amici (sono spuntati i nomi dell’ex arbitro Luciani, Okoli, Dragusin e Gatti) per poter finanziare le scommesse per più di mezzo milione di euro. In questo scenario, in una delle chat in possesso degli inquirenti, Tonali ha definito Fagioli come una “Mina vagante”, capace di accumulare debiti su debiti a causa della sua ludopatia.
La polizia spiega: “Il calciatore era esposto con l’organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro”. Una somma ingente e difficile da restituire, che gli è costata le minacce degli esattori anche pesantissime
Un ancora non identificato “Nelly”, appartenente alla malavita di Roma con una scheda telefonica intestata ad un cittadino straniero ha usato parole durissime nei confronti del calciatore della Viola: “Hai rotto il ca**o. Tu credi che mi faccia prendere per il cul* da te. Quanto è vero, lo giuro sui miei bambini se mercoledì non ho i soldi vengo a Torino e ti faccio smettere di giocare. Ti levo pure la penna per firmre i contratti perché sei un ces*o. So tutto, i soldi segnati ad altre persone che so’ tutti tuoi. Te faccio mettere a fare il muratore”.
LA CRISI DI FAGIOLI ALLA JUVE
Fagioli si è mostrato disperato per l’incapacità di reperire i soldi: “Una cifra del genere non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l’ansia della partita, ma come faccio..”.
Una preoccupazione che si è poi riversata nel lavoro: “Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l’ha detto”.
Inevitabile ricorso all’amico Marco, procuratore figlio di Bruno Giordano, che ha provato a rassicurarlo con il giro che sembra allagarsi nell’ambito della malavita romana: “Non sono pericolosi, soprattutto ora che questo mio amico, che è veramente pesante, gli dirà di darsi una grossa calmata. e questi ti toccano li denuncio e gli dico: sai che c’è? Avete cagato fuori dal vaso, mo’ i soldi li ripigliate col ca..o. Vogliamo fare a chi è più cattivo? Gli spacco il cul*, li faccio sparare a questi”.
Insomma una situazione pesantissima, che per fortuna di Fagioli ora appartiene al passato. Un passato che sta riaffiorando e che potrebbe anche avere conseguenze dal punto di vista penale.
LA DOMANDA POKER O CALCIO HA PARLATO CARESSA
Fabio Caressa ha spiegato la differenza tra giocare a poker online e il calcioscommesse: “Sul poker non si scommette. Sbagliavano, giocando cifre immorali su siti illegali, ma mi è sembrata questa volta un po’ una caccia alle streghe”.
“Ho letto tante cretinate in questi ultimi giorni sulla vicenda scommesse”. Il caso che ha scosso questa settimana e parte della Serie A italiana continua a far discutere. Le chat di Fagioli con gli altri calciatori coinvolti nella vicenda, nonché coloro i quali gestivano i siti illegali sui quali venivano piazzate le giocate, sono state oggetto di discussioni anche nell’ultimo weekend di campionato.
“Le cretinate” di cui parla Caressa sono relative alle terminologie usate per definire e informare i dettagli di questa vicenda. “Hanno usato la parola scommesse, ma se leggi non è una scommessa
Caressa si spiega: “Giocare a poker non vuol dire scommettere, vuol dire entrare in un tavolo e giocare contro gli altri”. Il giornalista spiega infatti come sia sbagliato considerare il poker online come una scommessa, sottolineando comunque l’errore di averlo fatto su siti illegali.
E poi aggiunge: “Stiamo attenti alle parole: questi ragazzi hanno sbagliato, ma nessuno di loro si è mai sognato di taroccare risultati o altro, da quello che emerge”.
Secondo il giornalista c’è una sostanziale differenza tra le due cose: “Una cosa sono i giocatori squalificati perché hanno scommesso su delle partite: ovviamente non possono farlo – sostiene -. Questa cosa merita sicuramente una punizione. La seconda cosa che merita una punizione è andare a giocare sui siti illegali, però io mi chiedo: la battaglia che si fa ai siti legali non favorisce quelli illegali? Da quello che emerge, alcuni non scommettevano per niente, ma giocavano a poker: tu a poker giochi con gli altri”.
L’evidenza sulla differenza tra scommesse e il gioco a poker: “Ma perché lo facevano sui siti illegali? Perché sul sito legale ti devi iscrivere con una carta d’identità e poi devi inserire dei limiti di spesa
Sul poker non si scommette. Sbagliavano, giocando cifre immorali, ma mi è sembrata questa volta un po’ una caccia alle streghe”. E conclude: “Da quello che si è capito, questi si facevano una stanza online dove giocavano a poker tra di loro: i soldi passano di mano tra di loro – aggiunge -. Poi uno rimane senza soldi e va a fare quelle brutte operazioni”.
Stando alle carte dell’inchiesta, proprio il terzino oggi al Milan avrebbe scommesso in maniera molto pesante, e lo avrebbe fatto anche puntando su partite di calcio, arrivando a perdere un’ingente somma di denaro.
“Beh da meno 80 a meno 300 in un giorno tanta roba”: questo, secondo il quotidiano, ha scritto Tonali a De Giacomo il 17 gennaio del 2023. Dove 80 sta per 80mila euro e 300 sta per 300mila euro. In pratica, 220mila euro persi in una giornata da Florenzi nelle scommesse.
La conversazione tra Tonali e De Giacomo sulla febbre del gioco di Florenzi è andata avanti. Con l’ex centrocampista del Milan che faticava a capacitarsi sulle ingenti quantità di denaro fatte circolare dal terzino, soprannominato “Spizzi”.
“A furia di 40 a botta…”, sempre riferito a Florenzi, con la curiosità di capire “a cosa gioca scusa che non capisco come faccia a ciucciare così tanto”.
C’era un gruppo su Whatsapp tra calciatori della Nazionale under 21 chiamato «Las Vegas». Come riporta Repubblica, secondo la polizia quel gruppo serviva a «organizzare delle partite di poker in presenza durante i loro incontri per i vari ritiri della Nazionale italiana di calcio, oltre a pubblicare le relative cifre dovute da ognuno». E in quel gruppo c’erano Tonali, Gabbia, Zappa, Casale, Sebastiano Esposito, Sala, Bellanova, Vogliacco, Beruatto, Pinamonti e Plizzarri. C’è anche una foto che immortala il tavolo con sopra le fiches e gli azzurrini attorno con le carte in mano.
A quel tavolo c’è pure Zaniolo, che ha i conti sotto controllo. Dalle intercettazioni dell’inchiesta milanese sulle scommesse clandestine emerge come Tonali gli chieda: «Mi ha scritto quello del poker che deve pagare». Zaniolo gli chiede preoccupato: «Quanto deve fare… I miei spazzano, aspetta che glielo dico, altrimenti mi bloccano tutti i conti». Tonali risponde: «2.3». E nel giro tira dentro anche altri giocatori.
Tra questi ci sarebbe stato Alessandro Florenzi, che emerge come un forte scommettitore. «Si ciucciava tanti soldi in poco tempi», diceva Tonali all’amico allibratore De Giacomo. Sarebbe stato Tonali a introdurre Florenzi ai siti clandestini di scommesse. Sono quelli chiamati «senza lo zero», perché le cifre indicate in realtà vanno moltiplicate per 10. «Frate tiratelo in mezzo a giocare senza lo zero almeno – dice De Giacomo che immagina una commissione anche per Tonali – Intanto prendi qualcosina tu e lui risparmia qualche cosa… Perché altrimenti poi io gli devo chiedere tutti insieme, perché automaticamente poi un miliardo e quindi devo chiedergli per forza tutti i soldi…».
Florenzi avrebbe scommesso sostanzialmente sul tennis. Ma secondo quel che dicono tra loro i suoi amici, non avrebbe disdegnato anche delle puntate sul calcio. Dettaglio che potrebbe costargli caro con la giustizia sportiva. Stando alle parole di Tonali, Florenzi era comunque uno che scommetteva con una certa intensità e alterne fortune. Una volta stava anche per vincere 270 mila euro: «Mi ha detto che gli manca solo il Psg…», diceva Tonali. Al che De Giacomo, un po’ sorpreso, suggerisce di proporre a Florenzi il cash out, cioè di incassare una cifra certa uscendo in anticipo dalla scommessa. Le cose sembrano girare bene per Florenzi, perciò l’allibratore pare insistere: «Comunque digli solo che esiste il cash out volendo… visto che mi sa che gli mancano due partite. Poi se quando gliene manca vuole coprirsi di una cifra, magari superiore a quella che gli fa fare il sito, te la gira e vediamo…»
Nuovi guai per Nicolò Fagioli, il centrocampista piacentino ex Juventus che ha scontato una squalifica sportiva di sette mesi dopo essere stato scoperto a scommettere su siti illegali Milano hanno sviluppato un’indagine che oggi è arrivata a una prima conclusione, con il sequestro di oltre un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”. I fatti risalgono al periodo 2021-2023, non riguarderebbero partite di calcio. Si tratta di Nicolò Fagioli, poi Sandro Tonali, Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri e Adames Hector Junior Firpo. Dagli atti giudiziari emerge che Fagioli, oggi alla Fiorentina, e Tonali, ora al Newcastle, “oltre ad aver effettuato numerose scommesse” sulle piattaforme illegali, avrebbero ricoperto il ruolo “di collettori di scommettitori” e sarebbero stati “remunerati con bonus sui propri conti di gioco” e con riduzione dei debiti. I due, infatti, sono indagati per una contestazione che riguarda anche la “pubblicità” data al giro di scommesse illegali, mentre tutti gli altri come “meri scommettitori”.
Pagavano i debiti di gioco con bonifici ad una gioielleria, fingendo di acquistare Rolex e altri orologi di lusso, i calciatori coinvolti nell’indagine della procura di Milano su un presunto giro di scommesse illegali. I calciatori, secondo l’accusa, prima si vedevano fare credito dagli organizzatori delle scommesse; quando il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo degli orologi, che restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con la fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato.
Si chiama Elysium Group la società titolare della gioielleria che, secondo gli inquirenti, fungeva da “banca”, ricevendo sui propri conti i bonifici bancari “a copertura dei debiti contratti dai giocatori”. Stando alla ricostruzione, Fagioli avrebbe pagato 693 mila euro, Florenzi 155 mila, Tonali 57 mila.
mancata bandiera romanista, Alessandro Florenzi, la grande illusione giallorossa Nicolò Zaniolo, il «pilastro» di Claudio Ranieri, Leandro Paredes, la meteora laziale, Matteo Cancellieri sono coinvolti nel nuovo capitolo di scommesse e gioco d’azzardo nel calcio nato dalle dichiarazioni dei due talenti azzurri, già fermati un anno per il loro «vizio», Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.
In questo nuovo capitolo hanno entrambi il ruolo di procacciatori di clienti per gestori di queste scommesse. I quattro «romani» compaiono come indagati nel decreto di perquisizione disposto dal gip di Milano, nel quale i loro ruoli e responsabilità sono definiti nel dettaglio. Si tratta di episodi compresi tra il dicembre del 2021 e l’ottobre del 2023. In quel periodo Zaniolo era della ancora Roma e Cancellieri della Lazio (prima di andare via in prestito). Paredes è tornato nella Capitale nell’estate del 2023, Florenzi era già lontano da Trigoria. Anche loro sono potenzialmente a rischio di squalifica.
Florenzi, i debiti
Il più compromesso è Florenzi, il «bello de nonna» per la sua famosa esultanza con arrampicata in tribuna all’Olimpico, che — con la maglia del Milan — si è indebitato per 155mila euro con gli organizzatori del giro di scommesse illecite e ha saldato la cifra con la simulazione di acquisto di orologi nella gioielleria che faceva da lavatrice per gli affari della banda.
«Una garanzia per nascondere la natura dei pagamenti», si legge del decreto. Interrogato dai pm di Torino (dove è nata l’inchiesta) il 16 novembre del ‘23, ha ammesso: «Giocavo e scommettevo su siti regolari. Ho cominciato su quelli illegali nel 2022, è stato Tonali a indicarmeli, ho ricevuto da lui username e password. All’inizio non ho versato nessuna somma, ho avuto un credito iniziale di 10mila euro e quando andavo in perdita saldavo con bonifico o contanti alla gioielleria Elysium, tramite una fattura che indicava l’acquisto di un Rolex o altri orologi e gioielli. Non avevo intenzione di comprali davvero e credo che nessuno li abbia mai ritirati. Tonali faceva da tramite e mi mandava la fattura sul cellulare».
Il ruolo di Cancellieri
Con modalità analoghe era stato agganciato Cancellieri. Il 26 marzo 2023 Fagioli informava uno degli organizzatori che sarebbe andato da lui «per farlo giocare» e questo lo invitava a «stirarlo» e «mandarlo steso». Un approccio simile per Florenzi che nella chat era nominato come «Italia»: «Frate’ tiratelo in mezzo a giocare senza la “0” (una modalità per risparmiare sulle commissioni, ndr ), intanto prendi qualcosina tu e lui risparmia qualche cosa».
Anche l’ex laziale ha pagato alla Elysium una cifra consistente, 40mila euro rintracciati dai movimenti bancari, senza che la gioielleria neanche emettesse fatture.
Zaniolo e Paredes, la poker room
Più marginale appare la partecipazione di Zaniolo e Paredes, coinvolti in «poker room», tavoli da gioco virtuali su whatsapp. Uno di questi gruppi si chiamava «poker senza Zaniolo», al quale ha partecipato Paredes a partire dal 2022: «Devo fare un account a ogni persona e basta, vi carico i soldi e giocate», diceva uno degli organizzatori, dando istruzioni per il sito texinho.com. Zaniolo però ha partecipato anche a scommesse sportive sulla piattaforma vipsport360, dove era stato Fagioli a introdurlo: «Bravo, catturalo…lavora per me… — diceva uno degli organizzatori —. Stagli vicino che se lo catturo bene bene come cliente poi chiaramente faccio il regalo a te».