Il museo Lavinium

laviniumVenerdì 4 aprile siamo andati in gita al museo Lavinium, situato a Pomezia vicino a Pratica di mare questo museo parla del viaggio di Enea dopo la fuga di Troia. All’ingresso  del museo passando per il vialetto principale sentimmo delle voci provenienti da pietre elettriche vocali narranti i versi dell’eneide. Appena entrammo vedemmo la statua di Minerva Tritonia costruita nel 5 secolo A.C.  è formata dall’elmo attico, dalla corazza, dalla spada (sulla mano destra,ma solo il manico perché il resto della spada è andato perso), scudo avvolto da serpenti. Al centro della corazza c’era il gorgo regno,cioè la statua di medusa (figura mitologica ) e in testa i serpenti. Inoltre la statua in basso a sinistra c’e’ un tritone che è la personificazione del fiume. Questa dea è la protettrice delle mamme, la statua era all’inizio era tutta colorata ma la guida ha detto che il colore nelle statue è la prima cosa a perdersi: i capelli erano di colore oro, la corazza era rossa e aveva il naso lungo. Poi ci hanno fatto vedere un video che faceva vedere la Minerva Tritonia tutta colorata, le statue per gli antichi rappresentavano doni agli dei,e per gli artigiani era un lavoro molto frequento perché la gente non le fabbricava in case desiderava acquistarle dall’artigiano e le trattavano in modo molto delicato da non rovinarsi. Le guide ci hanno detto che in ogni sala avremmo visto un video.Poi siamo in una sala dove gli archeologi hanno ritrovato in resti di un’antico foro greco,nella stessa sala abbiamo visto un dialogo tra statue nel dialogo c’era un persona in particolare una donna che dopo era sposata e quindi lasciava la sua fanciullezza e stava andando a pregare e a lasciare come dono la pallina e disse:”sono pronta ad abbandonare la pallina e a sposarmi,non è più tempo dei giochi”.Poi arrivò un altra donna ma stavolta con il velo in testa vuol dire che era sposata e aveva una colomba che voleva dire che non aveva figli e voleva portare un dono alla dea “dea dolce, il mio dono è una colomba.Perché voglio un figlio,che sorrida al padre”.Poi c’e ne siamo andati in un’altra sala dove stavolta c’erano i tipi di acconciature che tenevano le donne la prima era formata da 3 trecce, scendono,sulle guance e dietro la donna ha una rasatura, infine ha una fascia in testa. La seconda ha un tipo di capigliatura liscia a caschetto, nella stessa sala c’erano dei gioielli che le donne usavano per abbellirsi e sono: le fibule che erano delle spille usate per tenere i mantelli, i ciondoli e i bracciali poi per l’ultima sala ci ha portato verso le ultime sale del museo che parlavano del viaggio di Enea che partì con 20 navi sopravvissute all’attacco dei greci a troia poi andarono a creta ma per via di una tempesta perse 7 navi e ne rimasero 13, poi andarono in Sicilia dove morì il padre di vecchiaia e li fece celebrare dei giochi dove potevano  potevano partecipare tutti. Le mogli dei soldati stanche di non vedere mai propri mariti bruciarono 9 navi e ne rimasero 4. Infine Enea ce la fece ad arrivare sulle coste del Lazio, dove li incontrò il popolo dei latini. Qui sposò la figlia del re dei latini, Lavinia, e in onore di sua moglie fece costruire la sua città Lavinium vicino alla città dei Latini. Nell’ultima sala ci fecero vedere un video su come si costruiva una nave troiana. Attaccavano le travi tra loro con delle funi  e le rivestivano con un telo impermeabile fatto dalle moglie dei soldati. La nave era senza timone ma aveva solo un grosso bastone che veniva usato per distruggere le navi nemiche. Nella nave i posti erano contati dai soldati che remavano la nave e il capitano cioè il generale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Appunti di:Elena di pasquale