Rush

rushLa recensione che ho deciso di fare oggi tratta del film “RUSH”  finito di girare nel 2013 dal regista americano Ron Howard e che ha come tema principale e unico del celebre campionato della Formula1 e, più precisamente, della storica lotta tra i due degli infiniti piloti che hanno formato in prima persona la gloriosa storia della corsa, essi sono l’inglese James Hunt e l’austriaco Niki Lauda. La storia è ambientata durante gli anni d’oro della Formula1, a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80. La rivalità dei due piloti ha inizio nel 1970 sul circuito di Formula3 di Crystal Palace, Londra, il quale vede vincitore Hunt a discapito di Lauda per un testacoda avvenuto durante la corsa. Concluso il deludente campionato, il viennese paga con il prestito di un nota banca locale il posto come seconda guida, a fianco dello svizzero Clay Regazzoni, all’interno del team inglese BRM nella tanto sognata Formula1 e successivamente, grazie anche allo stesso Regazzoni, diventa pilota della Scuderia Ferrari, nel 1973. Intanto Hunt (che nel film è interpretato dall’australiano Chris Hemsworth) dopo la sua annata con la Hesketh arriva, anche grazie a molta fortuna, alla guida nella McLaren, poco dopo la vittoria del campionato del mondo del suo acerrimo rivale Lauda con la Ferrari nel 1975. Il campionato dell’anno dopo si apre con le vittorie  da parte di Lauda (interpretato dallo spagnolo Daniel Brühl) e con una “mezza disfatta”  per Hunt, finché non arriva quel fatidico 1° Agosto 1976, sulla pista del Gran Premio di Germania, già reso quasi impraticabile dalla pioggia caduta. È su quel circuito che quel giorno è accaduto quello che non sarebbe dovuto accadere, quando la Ferrari 312-T2 di Niki Lauda si  schianta contro una parte di rettilineo della pista, provocando la rottura del serbatoio della benzina e un conseguente incendio che ha racchiude l’intera vettura e il pilota austriaco in una palla di fuoco di oltre 800 C°. Fortunatamente, grazie anche a un miracolo, riesce a sopravvivere e, ancora più incredibilmente, torna a pilotare la sua Ferrari appena quarantadue giorni dopo l’incidente, gareggiando il Gran Premio di casa della sua scuderia, il Gran Premio D’Italia, dove riesce a conquistare uno straordinario quarto posto rispetto alle sue condizioni fisiche. Arrivati nell’ultima gara in Giappone con un altro acquazzone, Lauda decide dopo pochi giri, di ritirarsi, dando la possibilità al suo rivale James Hunt di diventare campione del mondo, che farà, con uno scarto di un solo punto sull’austriaco. Il film è molto passionale, pieno anche di colpi di scena, e di avvenimenti importanti, raccontando al meglio la storia della lotta tra questi due “Giganti dell’automobilismo”.

Daniele Emili