Azur e Asmar: un film molto bello

Con il prof di religione in 2 lezioni abbiamo visto un film molto bello che parlava delle differenze tra i musulmani e i cristiani.

Il film comincia con una nutrice musulmana che cresce il proprio figlio e un altro bambino, figlio del padrone dove presta servizio. Il musulmano si chiama Asmar e il cristiano Azur.

La nutrice raccontò ai due figli della fata dei gigli che era stata catturata e rinchiusa. La nutrice spiegò che si trovava dall’altra parte del mare e che bisognava superare tantissime prove. Crescendo, i due ragazzi, litigavano sempre fino a che il padre del Azur, il bambino ricco dagli occhi celesti, mandò via la nutrice e suo figlio.

Azur, una volta diventato grande, partì per liberare la fata dei gijn ma durante il viaggio naufragò su una spiaggia dove ogni persona che lo vedeva scappava. Un vecchietto, alla fine, gli disse che era colpa dei suoi occhi blu che, si diceva, portassero sfortuna.

Allora decise di chiuderli per sempre e non riaprirli più!

Per strada incontrò un tizio che  si chiamava Rospu, gli promise di guidarlo a patto che lui lo avesse portato sulla schiena.

Entrati in città trovarono la pietra rovente e quella fetente. Poi arrivarono dalla nutrice che era diventata una ricca commerciante e incontrò anche il Asmar che, come lui, stava andando a salvare la fata dei gijn.

Prima di partire Azur chiese aiuto ad un mago il quale gli disse che per raggiungere la fata dei gijn doveva affrontare tante prove difficili: prima di tutto doveva raggiungere il monte dove era situato il tempio che conduceva all’interno della grotta, prestando attenzione agli altri pretendenti della fata dei gijn che avrebbero cercato di ucciderlo. Doveva anche superare il leone scarlatto  e l’uccello maestoso e alla fine doveva superare le porte gemelle delle quali una portava alla grotta oscura mentre l’altra portava alla bellissima e stupefacente fata dei gijn.

Andò dalla principessa Shansù Sabà che diede loro un profumo speciale per l’invisibilità, una “dentiera” speciale per parlare con il leone scarlatto e una piuma per non farsi divorare dall’uccello maestoso.

La notte prima di partire Azur portò la principessa a fare un giro per la città perché non era mai uscita dal palazzo. Le guardie li scoprirono  e li inseguirono fino a casa.

Azur e Asmar partirono assieme e arrivati al tempio e le guardie che li avevano sorpresi con la principessa, lanciarono un pugnale che colpì Azur nel braccio. Continuando il cammino superarono il leone scarlatto e l’uccello maestoso per poi incontrare i guerrieri che accoltellarono Asmar. Superarono le 3 porte: quella del fuoco, del fetore e del ferro e arrivarono alle porte gemelle. Andarono a sinistra e videro la fata dei gijn in tutta la sua bellezza. A questo punto visto che entrambi erano giunti dalla fata nacque il dilemma su chi dei due la fata dovesse sposare. Allora chiamarono la madre, il mago, e Rospu. Infine la fata dei gijn chiamò sua cugina la fata degli elfi che si innamorò di Asmar mentre la fata dei jin si innamorò di Azur.

                                   e come si dice in ogni fiaba…

                              vissero tutti felici e contenti!