Biblolibrò

Fantasy book

C’era una volta una libreria piena di scaffali e gli scaffali erano stracolmi di libri.

Un giorno uno di loro decise di staccarsi dagli altri, fece un gran salto e balzò a terra.
Cammina cammina, arrivò in  strada e incontrò un calessino ape a tre ruote che portava sul suo cassone un sacco di libri diversi che sorridevano.
<<Come ti chiami?>>, disse uno dei libri sull’ape.
<<Io Biblolibrò!>>, rispose il libro, <<E tu?>>.
<<Io sono Librobello, e tutti gli altri sono i miei amici. Come mai sei tutto solo?>>.
<<Da quando io sono nato, tanti anni fa, ho sempre vissuto allo stesso scaffale di una grande libreria, e solo di tanto in tanto scendevo per essere sfogliato da qualcuno, per poi essere riposto a lungo sullo stesso scaffale. Perciò, oggi ho deciso di andarmene in giro a vedere il mondo, ed eccomi qua! Ma voi come mai siete su questo furgoncino e dove state andando?>>.
<<Anche tutti noi siamo nati, come te, tanti anni fa e siamo sempre stati nelle grande Biblioteca Nazionale, dove siamo stati letti e sfogliati da tantissime persone. Ora che siamo un po’ vecchie sciupati veniamo trasferiti in una biblioteca scolastica, dove saremo a disposizione di tutti gli allievi della scuola. Siamo molto felici di poter essere ancora utili. Vuoi venire anche tu con noi? Ci stringiamo un pochino e ci sarà posto anche per te!>>.
Biblolibrò pensò che l’offerta era molto allettante, perché avrebbe potuto viaggiare comodamente ed in compagnia di altri libri simpatici. Poi però, realizzò che, così facendo, sarebbe comunque finito su un altro scaffale del tutto simile a quello che aveva abbandonato, perciò ringraziò Librobello per la gentile proposta, lo salutò augurandogli buon viaggio e riprese il suo cammino.
Nei giorni seguenti, Biblolibrò incontrò altri calessini uguali a quello che trasportava Librobello, anch’essi stracolmi di libri usati, e si trattenne a parlare con diversi altri libri, che raccontavano tutti storie simili a quella allora appresa da Librobello.
Dopo diverse settimane, Biblolibrò, divenuto ormai esperto del mondo esterno, giunse davanti ad un grande edificio scuro e si fermò per riposarsi appoggiato ad un muro.
Mentre sonnecchiava, sentì in lontananza un gran frastuono di piccoli motori che si avvicinavano.
<<Cosa sarà mai?>>, si domandò.
Di lì a poco, la sua curiosità venne soddisfatta: una lunga fila di calessi a tre ruote, tutti carichi di libri usati, si fermò davanti all’entrata dell’edificio .
Ricordando quanto appreso da Librobello, pensò: <<Allora questo edificio scuro è una scuola!… Però non mi sembra molto bella…>>.
In quel mentre, il cancello dell’edificio scuro si aprì ed i calessini, ad uno ad uno, entrarono dentro.
Spinto dalla curiosità, anche Biblolibrò entrò e… cosa vide! Ognuno dei calessini scaricava il suo carico all’interno di una grande macchina con dentro il fuoco e dalla cui sommità uscivano colonne di fumo! … Era un INCENERITORE!
Resosi conto dell’enorme pericolo, Biblolibrò fece un rapido dietro-front per uscire dall’edificio, ma, ahimè, era ormai troppo tardi: le porte si richiusero sbarrandogli la strada ed una mano d’uomo lo afferrò e lo gettò nell’inceneritore!
<<Che brutta fine!>>, pensò Biblolibrò, <<Avrei fatto meglio a restarmene nel mio comodo e sicuro scaffale!>>. Ma poi ripensò a tutto quello che aveva visto, sentito, toccato ed annusato durante la sua breve ma intensa vita da libro libero e gli vennero in mente, in particolare, alcune parole che portava scritte al suo interno ma che non aveva mai compreso appieno: <<… Quando poi ferito cade, non piangetelo dentro al cuore, perché se libero uno muore non importa di morir!>> ( dalla canzone popolare “Il Partigiano”). Così sorrise, prese un gran respiro e bruciò!

 

LUDOVICA NERI