Il giorno 12 Marzo la nostra classe si è recata a Galleria Borghese. E’ stata una gita molto interessante alla quale ci hanno accompagnatola nostra professoressa di letteratura la prof.ssa Busiello e il nostro professore di arte e immagine il prof. Valente. Appena arrivati ci siamo fermati nel piazzale che precede il museo e abbiamo fatto merenda. Prima di entrare abbiamo fatto una passeggiata per il cortile con i nostri professori. Dopo di ciò siamo entrati nel museo e una volta entrati abbiamo attraversato un paio di stanze per poi arrivare nella sala d’ingresso dove la guida ci ha spiegato che che la collezione era stata commissionata da Scipione Borghese. Scipione Borghese decise di iniziare la collezione perché era sicuramente un amante dell’ arte e poi anche perché essendo Cardinale era ricco. La sala d’ingresso è grandissima e si nota subito la maestosità degli affreschi sulle pareti e dei reperti archeologici. In questa sala, infatti, ci sono dei reperti archeologici di epoca romana: troviamo busti ma anche statue. All’interno abbiamo visto statue di Gian Lorenzo Bernini, Canova e dipinti di Caravaggio. Il primo pezzo scultoreo che abbiamo visto è di Gian Lorenzo Bernini e ritrae il passo dell’ Eneide di quando Enea con postura eroica e con sulla spalla il padre Ascanio e ai suoi piedi Anchise che fuggono da Troia ormai in fiamme. La statua rappresenta in alto Anchise al centro Enea e infine in basso Ascanio e io ho intuito subito che erano disposti in base alla generazione. Altre opere del Bernini sono: Il Ratto Di Proserpina, David ed infine Apollo e Dafne.
Il Ratto Di Proserpina ritrae la scena tratta dalla Metamorfosi di Ovidio quando Plutone, Re degli Inferi, prende Proserpina e vuole che lei diventi la sua Regina. Però sulla scultura c’è anche un cane a tre teste di nome Pluto il protettore degli Inferi. Perciò non poteva fare entrare Proserpina perché era ancora viva e una volta entrati non si poteva uscire. Plutone viene raffigurato muscolosissimo e non come Enea e Proserpina cerca inutilmente di liberarsi e se si guarda con attenzione la guancia di Proserpina una lacrima.
Il David è raffigurato nel momento prima del lancio. Il corpo è raffigurato in massima torsione sia fisica che morale.
L’ ultima statua del Bernini è una delle mia preferite cioè Apollo e Dafne. Anche questa è tratta dal libro della Metamorfosi di Ovidio e ritrae una delle ultime volte che Apollo poté a abbracciare Dafne con la figura umana, questo perché Apollo avendo preso in giro Cupido di non saper utilizzare bene arco e frecce, Cupido per vendicarsi della presa in giro scagliò una freccia d’oro ad Apollo facendo in modo che lui si innamori della prima donna che vede, Dafne. A Dafne però scaglia una freccia di piombo così che lei non si innamorare di lui. Siccome lui non smette di rincorrerla lei chiede aiuto a suo padre Peneo Dio dei Boschi chiedendogli di trasformarla in un albero di alloro. E’ per questo che l’albero d’alloro è il simbolo sacro di Apollo. La scena è bellissima perché raffigura Apollo che rincorre, come ho già detto, Dafne mentre lei si inizia a trasformarsi nell’albero d’alloro. Ora voglio parlarvi di una statua di Canova di nome Paolina Borghese. Canova è uno scultore neoclassico e non gli piaceva raffigurare ritratti ma invece gli piaceva molto raffigurare veneri così decise di unire entrambi le cose. Di questa statua il pezzo scultoreo che mi è piaciuto di più è stato il materasso perché con i suoi drappi e il peso di Paolina sembra un vero materasso e non sembra un materasso di marmo. Ma chi era veramente Paolina ? Innanzitutto non è quello il suo vero cognome ma Bonaparte ed era la sorella prediletta di Napoleone Bonaparte. Questa statua fu fatta realizzare prima del matrimonio con Camillo Borghese e a Paolina serviva una statua così chiesero a Canova di realizzarla. L’ultima opera d’arte di cui voglio parlare prima di comunicarvi le mie emozioni sulla gita è il dipinto di Caravaggio: San Girolamo Scrivente. San Girolamo è colui che tradusse la Bibbia dall’ebraico al latino ed è un elemento spesso raffigurato in pittura. In quest’ opera Caravaggio raffigura San Girolamo mentre mentre scrive con il teschio sulla scrivania. Il teschio è un elemento simbolico che ci ci vuole ricordare che anche la nostra ora prima o poi dovrà arrivare. Qui la guida ci ha fatto vedere ben sei dipinti di Caravaggio che secondo e penso anche questi sei dipinti di Caravaggio abbiano un valore inestimabile. La guida ci ha detto le varie caratteristiche di Caravaggio. Galleria Borghese ha suscitato in me molte emozioni tra cui stupore perché ovunque ti giravi c’erano opere d’arte. È stata un’uscita bellissima.
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