IL COMUNISMO

comunismoIl comunismo,  termine derivato da comune a sua volta derivato dal latino communis anch’esso di molteplice significato, è un insieme di idee economiche,  sociali e politiche, accumulate da una prospettiva di una stratificazione sociale egualitari, che presuppone la comunanza dei mezzi di produzione e l’organizzazione collettiva del lavoro spesso affiancando a questi fondamenti anche opzioni internazionaliste. Tra i comunisti vi è una notevole varietà di interpretazioni per lo più da parte di marxisti, anarchici, cristiani e utopisti con le relative correnti novecentesche, dai lenisti e masoisti del marxismo, gli anarco comunisti tra i liberati, gli anarchici cristiani, comunisti cristiani e teologi della liberazione tra i credenti religiosi, con frequenti sfumature e commistioni tra i vari indirizzi di pensiero. il comunismo, come premesso, è un insieme di idee accomunate da alcuni aspetti fondamentali come le prospettive egualitarie ma con  varietà di interpretative. Storicamente il comunismo inteso in senso contemporaneo si è in gran parte originato da due filoni che hanno percorso parallelamente, alternando alleanze e conflitti, la fine  del XIX secolo, contrapponendo di volta in volta il socialismo utopico a quello scientifico, il comunismo anarchico al marxista.

“Il comunismo è  la dottrina delle condizioni del proprietario ( cioè di ) quella classe della società che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale.”

Il termine comunismo è stato variamente interpretato nel corso della storia,  spesso portando a situazioni politicamente conflittuali tra differenti visioni dello stesso. Contemporaneamente alle dottrine di Marx si era sviluppata tuttavia un altra forma di dottrina comunista: il comunismo anarchico. L’anarchismo prende le mosse del pensiero di Pierre Joeph Proudhon: non tutti i pensatori che si sono definiti hanno tuttavia adotatto un modello di economia comunista (lo stesso Proudhon a un certo punto rivalutò in parte la proprietà privata). La polemica tra Proundhon e Marx fu così violenta che quando il primo pubblicò un volume intitolato Filosofia della Miseria il secondo rispose con il Pamphlet Misreia della Filosofia. Lo scontro tra anarchici e marxisti divampò all’interno dell’Associazione internazionale dei lavoratori (Prima internazionale). tra il 1871 e il 1872 Marx ed Engels riuscirono definitivamente a mettere gli anarchici in minoranza e a farli espellere dall’internazionale.

Il più importante teorico anarchico del primo periodo è sicuramente il russo Michail Bakunin che espose la sua dottrina per lo più, in stato e anarchia. Per Bakunin libertà e ugualianza erano due obbiettivi inscindibili.