1. Il palazzo.
La Corte Costituzionale, il cui compito è quello di garantire il rispetto della Costituzione, ha sede a Roma nel Palazzo della Consulta in piazza del Quirinale. Questo palazzo di grande bellezza, costruito nel 1732 ad opera dell’architetto Ferdinando Fuga e ultimato nel 1736, fu commissionato da Papa Clemente XII perché potesse ospitare la sede della segreteria della Sacra Congregazione della Consulta. Quando Roma fu annessa al Regno d’Italia, il palazzo della Consulta divenne per un certo periodo (1871-1874) dimora del principe ereditario Umberto I di Savoia e della moglie Margherita. Sui soffitti della Corte si nota, infatti, lo stemma dei Savoia. In una camera, si trova anche una allegoria raffigurante una margherita all’esterno dello stemma Savoia ad indicare che Umberto e Margherita non erano ancora sposati, mentre sulla parete opposta si trova lo stesso dipinto con la margherita all’interno dello stemma ad indicare che il matrimonio tra i due era già avvenuto.
All’interno della Corte, abbiamo visitato diverse stanze: il salotto rosso, così chiamato per il colore delle pareti, è una sala di rappresentanza al cui tempo dei Savoia fungeva da sala da pranzo, infatti sul soffitto si possono ammirare dipinti di frutta e verdura; il salotto verde e il salotto Pompeiano. Ma le stanze che più ci hanno colpito sono due: la Sala delle Udienze, formata da una seduta a semicerchio con 15 posti destinati ai giudici, al centro della quale si trova il posto riservato al Presidente, ai lati i giudici più “anziani”, cioè con maggiore anzianità di ruolo, fino ad arrivare ai più “giovani”. Accanto si trova il banco del segretario che riassume l’udienza scrivendola. Di fronte alla seduta, si trova il banco degli avvocati: tre avvocati dello Stato e tre avvocati del Libero Foro; dietro questi vi è un piccolo spazio per la stampa e per gli spettatori. Una particolarità di questa stanza sono i chiaroscuri, un effetto di luce che dà risalto alle immagini dipinte. In questa stanza è presente un quadro che raffigura la Maternità. Un tempo era esposta una Madonna con il Bambino, ma ora nel rispetto della laicità dello Stato, il quadro è stato sostituito con una semplice donna che allatta suo figlio.
L’altra sala che ci ha molto colpito è la Camera di Consiglio, nella sala Pompeiana, nella quale si trova un grande tavolo attorno al quale siedono i giudici per esaminare le questioni non trattate in udienza pubblica e, soprattutto, per deliberare tutte le decisioni del Collegio.
Inoltre, sempre in Camera di Consiglio, si elegge il presidente della Corte. In questo caso, il voto di ogni giudice viene inserito in una scatola di legno; in passato le schede del voto venivano bruciate nel camino presente nella sala, oggi per motivi di sicurezza si preferisce distruggerle con una apposita macchina.
Infine, abbiamo visitato all’ultimo piano il bellissimo terrazzo del “Belvedere”, dal quale si può ammirare tutta Roma.
2. I giudici della Corte costituzionale
La Corte costituzionale è composta da 15 giudici, di cui:
– 5 sono eletti dalle Supreme Magistrature (e precisamente: 3 dalla Corte di Cassazione, 1 dal Consiglio di Stato e 1 dalla Corte dei conti);
– 5 sono eletti dal Parlamento in seduta comune (cioè i deputati e i senatori si riuniscono insieme, come avviene per l’elezione del capo dello Stato);
– 5 sono nominati dal Presidente della Repubblica.
I giudici costituzionali restano in carica nove anni, a partire dal loro giuramento, e non possono essere rieletti. Durante il loro mandato, non possono ricoprire l’incarico di membro del Parlamento o di un Consiglio regionale, né esercitare la professione di avvocato o svolgere qualsiasi ufficio pubblico o privato. Tutto ciò per assicurare la loro più totale indipendenza e autonomia.
Possono divenire giudici costituzionali: i professori ordinari, anche a riposo, in materie giuridiche, i magistrati, anche a riposo, delle Supreme Magistrature e gli avvocati con almeno 20 anni di carriera.
I Giudici eleggono tra di loro un Presidente che rimane in carica 3 anni e che può essere rieletto.
Attualmente i giudici costituzionali in carica sono solo 13, invece dei 15 previsti, perché il Parlamento in seduta comune non ha ancora eletto due giudici per la sostituzione di quelli che hanno cessato la carica, tra cui l’attuale Presidente della Repubblica che, appunto, era giudice costituzionale al momento dell’elezione a capo dello Stato.
Il Parlamento dovrebbe eleggere i giudici costituzionali mancanti perché la Corte costituzionale può giudicare con almeno 11 giudici e presto altri giudici finiranno il loro mandato.
Classi 2F e 3C
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