La particella di Dio

Il bosone di Higgs (o particella di Dio) è stata la particella più ricercata dai fisici di tutto il mondo per oltre cinquant’ anni e lo scorso 4 luglio, il direttore generale del CERN, ha confermato che i due team di ricerca lo hanno finalmente scovato. O almeno hanno trovato una nuova particella che si trovava  proprio dove doveva essere la particella di Dio. Sepolto sotto il confine franco-svizzero, il Large Hadron Collider è essenzialmente un tunnel ovale lungo 27 chilometri. Al suo interno, fasci di protoni vengono accelerati a una velocità di poco inferiore a quella della luce e poi vengono fatti scontrare usando campi magnetici.

In questi scontri ad altissima energia si creano particelle fondamentali, alcune delle quali, con ogni probabilità, sono esistite in natura solo negli attimi immediatamente successivi al Big Bang. Queste particelle hanno vita brevissima -pochissime frazioni di secondo – prima di decadere in altre particelle. Finora la teoria prevedeva che il bosone di Higgs avrebbe avuto vita troppo breve per essere osservato direttamente, ma sarebbe stato possibile rilevare le particelle generate dal suo decadimento.

I risultati annunciati a Ginevra spiegano perché la caccia è stata così lunga e difficile. La massa della nuova particella è troppo alta per essere rilevata dagli acceleratori di vecchia generazione, a energia inferiore

Il bosone di Higgs è uno stato di eccitazione del campo di Higgs. Ma cos’è in parole povere?
Higgs e i suoi colleghi teorizzarono l’esistenza del bosone per spiegare perché alcune particelle subatomiche, come i quark o gli elettroni abbiano una massa, mentre altre, come i fotoni, ne sono privi. Secondo Higgs l’intero universo sarebbe immerso in un campo invisibile, simile a un campo magnetico, detto appunto campo di Higgs. Ciascuna particella interagisce con questo campo in modi differenti: se si muove all’interno del campo senza interazioni rilevanti, non sarà dotata di massa; maggiori sono queste interazioni, maggiore sarà la sua massa.
L’idea presuppone che esista una particella associata al campo di Higgs: il bosone di Higgs, appunto. Secondo il Modello Standard, se il campo di Higgs non esistesse, l’universo sarebbe molto differente. Sarebbe molto difficile formare atomi. Quindi il mondo che conosciamo, in cui la materia è fatta di atomi, e gli elettroni si uniscono a formare legami chimici, non potrebbe esistere senza il campo di Higgs.
In altre parole: non ci sarebbero galassie, né stelle, né pianeti, né naturalmente vita sulla Terra.

I fisici del CERN affermano che per adesso il bosone di Higgs è letteralmente “inutile”, ma nel futuro lo si potrà sfruttare. Probabilmente sarà utilizzato per creare energia in modo pulito, cosa che speriamo possa avverarsi.
-Autore: Alessandro –