Un Museo ad Alta Velocità

image (6)Il pomeriggio del terzo giorno di visita presso la città di Torino, le classi terze medie dell’istituto Comprensivo Statale di Via Carotenuto hanno visitato l’ultimo dei musei del loro Campo scuola, il quale si tratta del museo dedicato all’Automobile e alla casa automobilistica che tutti noi italiani abbiamo imparato a conoscere e ad amare per la sua semplicità e armoniosità, la FIAT. Entrati all’interno del museo, la visita guidata inizia in maniera leggermente diversa dalle aspettative del gruppo, con la presenza di una coppia di uomini molto buffi e divertenti con l’intento di far appassionare i ragazzi alla spiegazione della storia dell’automobile, nelle parti di un inserviente e di un commerciante di Detroit, dagli inizi del ‘900 fino ai nostri giorni con le macchine più veloci del mondo della Formula1. Subito si riconosce la prima “FIA”, che di lì a pochi anni cambierà il nome in Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), della storia; prodotta nel 1907 e con colori come il giallo e il nero, poi si è vista la macchina arrivata prima su cinque partecipanti alla corsa di 16.500 chilometri da Pechino a Parigi sempre del 1907, arrivata dopo due mesi dall’inizio della corsa. successivamente si succedono vari modelli di Fiat (come la Topolino, la 500 e la 600), Ferrari, Alfa Romeo, Lancia, Maserati e molti altri modelli che hanno fatto e continuano a fare la storia dell’automobilismo italiano. Ovviamente non poteva mancare la prima macchina prodotta in serie della storia, ossia la Ford Modello-T, completamente nera e senza tetto ma con solo una copertura per la pioggia.L’ultima tappa del giro, durato circa un’ora e mezza, è stata la visita di una salone con all’interno auto della casa di Maranello, la Ferrari. Vetture che andavano dalla prima mai prodotta per la Formula1 nel 1950 per il Gran Premio di Gran Bretagna, fino ad arrivare alla vettura con il quale il sette volte campione del mondo Michael Schumacher vinse il titolo nel 2006, il mezzo le vetture Turbo degli anni ’80 e le vetture mozzafiato degli anni ’50 e ’60. La visita non ha tradito le aspettative degli alunni, che hanno lasciato Torino con un ulteriore ricordo che difficilmente dimenticheranno.

 

Daniele Emili